Lonza, salsiccia, salame, prosciutto, ciauscolo. Da dove derivano questi nomi? Ve lo diciamo noi..
Chi non conosce il sapore del prosciutto? Quanti non hanno mai assaggiato la pancetta? Pochi, crediamo. Sapete perché si chiamano così? Ecco il risultato di questa ricerca...
Lonza: s. f. [dal fr. longe, che è prob. il lat. *lumbea, der. di lumbus «lombo»]. – Nome usato in varie regioni per indicare parti e tagli diversi di animali macellati: nell’Italia settentr. è sinon. di lombata, ed è anche nome di un tipo di salume fatto insaccando in un solo pezzo la lombata disossata del maiale (altrove chiamato coppa o capocollo); in Umbria, è la carne del collo del maiale; in Toscana, al plur., lonze, le guance, le labbra e la coda del bue, usate per fare un tipo di spezzatino.
Prosciutto: s. m. [der. di asciutto, con sostituzione di prefisso]. – 1. Coscia di maiale salata e fatta prosciugare in ambienti adatti per la conservazione (il nome si usa anche per la spalla del maiale che ha avuto lo stesso trattamento); si mangia crudo, dopo opportuna stagionatura, per lo più tagliato a fette più o meno sottili (tranne che in alcuni usi di cucina, per i quali viene tagliato a dadini).
Salsìccia: (pop. salcìccia) s. f. [lat. tardo salsīcia, neutro pl. di salsicium, formatosi per incrocio di insicium, insicia «salsiccia, carne tritata» con salsicius «salato»]. Carne suina magra e grassa, tagliata a piccoli pezzi o triturata più o meno finemente, salata e variamente aromatizzata, e insaccata in budella di suino (oggi anche in tubi di sottile plastica flessibile e trasparente) di piccolo diametro, che vengono legate e divise a tratti mediante strozzature con spago sottile, in rocchi di misura variabile dagli 8 ai 12 cm, da mangiarsi crudi o cotti a seconda che siano o no stagionati.
Ciaùscolo (anche ciabùscolo) s. m. [etimo incerto]. – Salsicciotto di maiale a impasto finissimo condito con aglio e pepe, da mangiare crudo, prodotto tipico della montagna marchigiana (Visso, Ascoli). L'etimologia del termine è incerta, ma Carlo Battisti e Giovanni Alessio propendono per una derivazione dal latino iūsculum (attestato in Catone), diminutivo di iūs, ‘salsa’, ‘sugo’, ‘brodetto’, tuttavia non è chiaro quale sia l'elemento prefisso.