Piccolo cibo, piccolo pasto. Il nome “Ciauscolo” sembra proprio derivare dal latino “cibusculum”. Le sue origini sono rurali. Il primo documento che lo cita espressamente risale al 1700 ed è un atto notarile di Visso, comune in provincia di Macerata noto per la produzione di questo delizioso salume spalmabile.
Secondo il disciplinare, il Ciauscolo deriva della lavorazione del suino e l’impasto deve essere costituito da queste parti, impiegate in ordine decrescente: pancetta, fino a un massimo del 70%, spalla, fino a un massimo del 40%, rifilature di prosciutto e di lonza, fino a un massimo del 30%.
Il Ciauscolo è stato riconosciuto come un prodotto IGP (indicazione geografica protetta) nel 2006, sigla che indica che esso può essere prodotto solo nella regione delle Marche, in un territorio che comprende la provincia di Macerata e parte di quella di Ancona, Fermo e Ascoli Piceno, e la materia prima con cui viene fatto deve essere esclusivamente nazionale. Nel 2009 è stato ottenuto il riconoscimento dell’Unione Europea.